sabato 5 marzo 2016

Pensiero del venerdi 19 febbraio 2016
« L’uomo è libero, oppure è sottoposto al destino? Da millenni si discute su tale questione. L’errore sta nel credere che tutti gli individui debbano subire le stesse leggi. Quelli che, come gli animali, obbediscono solo alle loro pulsioni puramente istintive, sono inevitabilmente sottoposti alle leggi della fatalità; è la loro stessa natura a creare per essi questa fatalità. Invece, quelli che hanno acquisito il controllo dei propri istinti e delle proprie passioni, sfuggono alla fatalità per entrare sotto la legge della Provvidenza, della grazia, dove conoscono la luce e la libertà.
Non bisogna immaginare che tutti possano essere liberi o che tutti debbano subire un destino inesorabile. No, la libertà dipende dal grado di evoluzione. In base al suo modo di pensare, di sentire e di agire, l’essere umano cade sotto i colpi della fatalità oppure attira a sé le benedizioni della Provvidenza. Dunque, in certi campi egli è legato, sottomesso al destino, e in altri gli sfugge, è libero… Fino al giorno in cui, dopo molto lavoro e molti sforzi, disporrà pienamente della propria libertà.  »

Omraam Mikhaël Aïvanhov

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